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Costituzione start up innovativa

Se sei intenzionato ad aprire una startup innovativa, è importante conoscere la procedura da seguire affinché la tua idea imprenditoriale possa trovare concreta attuazione. In questo articolo andremo innanzitutto a descrivere le caratteristiche che deve possedere una start up affinché possa essere considerata innovativa. Tra l'altro, si tratta di aziende che potrebbero avere accesso ad interessanti agevolazioni. L'obiettivo di questo contenuto è, inoltre, quello di approfondire il ruolo esercitato dai notai nell'apertura di una start-up innovativa.


costituzione start up innovativa


Cos'è una start up innovativa?


Spesso, si tende a fare confusione tra start up e start up innovativa. In realtà, si tratta di due tipologie di imprese differenti. Quando si parla di start up ci riferiamo, in genere, ad imprese di recente costituzione e che, dunque, si trovano in una fase primordiale del loro percorso di crescita e sviluppo. Questo aspetto è condiviso anche dalle start-up innovative, le quali però si connotano per i loro tratti altamente tecnologici e innovativi. Ecco quali sono i requisiti che deve possedere una start up innovativa, in base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 179 del 2012:


  • Essere costituita sotto forma di società di capitali, eventualmente anche come società cooperativa;
  • L'azienda non deve essere costituita da più di 5 anni;
  • La sede legale può essere stabilita anche in un Paese dello Spazio Economico Europeo ma è necessario che la sede produttiva o la filiale siano in Italia;
  • Il fatturato annuo deve essere inferiore ai 5 milioni di euro;
  • Non ha una quotazione all'interno di un mercato regolamentato oppure in una piattaforma multilaterale di negoziazione;
  • L'azienda non deve essere il risultato di operazioni come fusioni, scissioni o cessioni di rami d'azienda;
  • Non distribuisce utili;
  • L'oggetto sociale deve essere esclusivamente o prevalentemente legato ad attività di sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti/servizi ad elevato valore tecnologico.


Non finisce qui. Una start up innovativa può essere considerata tale se investe in ricerca e sviluppo per una cifra che corrisponde ad almeno il 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione. Se non lo fa, la start up potrebbe essere considerata ugualmente innovativa, a patto che l'azienda sia titolare o disponga della licenza di un brevetto o che sia titolare di un software regolarmente registrato. In alternativa, la start up può essere reputata innovativa se almeno un terzo dei propri dipendenti risulti composto da dottorandi, ricercatori o dottori di ricerca o se almeno i due terzi dei propri dipendenti sia formato da persone che hanno conseguito una laurea magistrale.


Al termine dei cinque anni, la start up innovativa, se ne sussistono i requisiti, può ottenere la trasformazione in PMI innovativa.


Aprire una start up innovativa: il ruolo del notaio


Una delle decisioni più importanti che il soggetto o i soggetti che intendono costituire una start up innovativa devono prendere riguarda la forma giuridica da attribuire alla società. Si tratta, infatti, di una scelta che deve essere assunta tenendo conto delle esigenze aziendali e degli obiettivi da perseguire. Successivamente, è possibile rivolgersi ad un notaio, un po' come avviene con le altre tipologie di società. In tal senso, il notaio dovrà occuparsi della redazione e della registrazione di atto costitutivo e statuto della start up innovativa nonché dell'iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese.


È possibile costituire una start up innovativa senza notaio? In realtà, nel 2016 furono introdotte due ulteriori modalità per l'apertura delle start up innovative che intendono costituirsi come società a responsabilità limitata. La disposizione stabiliva la possibilità per i soci di redigere un atto pubblico e firmarlo in formato digitale, sulla base di un modello standard fornito dalla Camera di Commercio, la quale dovrà tra l'altro dare supporto ai soci nell'iter che porterà all'apertura della start up innovativa. Questa legge, inoltre, concedeva ai soci anche la possibilità di aprire una start-up innovativa senza l'assistenza qualificata delle Camere di Commercio.


Il Consiglio Nazionale del Notariato, però, si è opposto a questa disposizione, presentando un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, con l'obiettivo di ottenere l'annullamento del decreto emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per i notai, infatti, la costituzione di una società di capitali, come per l'appunto una SRL, non può prescindere dalla presenza di chi da sempre è garante della legalità degli atti pubblici.


Sulla questione è arrivato addirittura a pronunciarsi il Consiglio di Stato che, di fatto, ha annullato la norma del 2016, confermando l'impossibilità di costituire una SRL innovativa in assenza del notaio.


Chiaramente, il notaio non è l'unico professionista che andrà consultato nel momento in cui si prende in considerazione la possibilità di costituire una start-up innovativa. È fondamentale confrontarsi anche con un dottore commercialista, il quale dovrà fornire delucidazioni su:


  • Aspetti amministrativi, fiscali e operativi che caratterizzano queste società;
  • Agevolazioni;
  • Adempimenti obbligatori;
  • Costi di avviamento e gestione.


Il commercialista potrebbe occuparsi anche di altri adempimenti importanti, come l'apertura di una casella di posta elettronica certificata. Bisognerà, inoltre, dotare la start up innovativa della firma digitale del legale rappresentante, di un codice ATECO e di un numero di Partita IVA.


Quanto costa aprire una start up innovativa?


Al netto delle agevolazioni garantite dallo Stato, l'apertura di una start up innovativa non è esente da costi. Ricordiamo che quando si costituisce una società di capitali, come ad esempio la SRL, è necessario procedere con il versamento di almeno il 25% del capitale sociale. Se, invece, si tratta di una SRL composta da un unico socio, ci sarà l'obbligo di versamento del 100% del capitale sociale.


Gli altri costi da sostenere sono, senza dubbio, la parcella notarile e le imposte. Cominciamo dal primo punto. L'onorario è l'importo che il notaio richiederà per la prestazione offerta ai fini della costituzione dell'atto e dello statuto della start up innovativa. In realtà, spesso s'ignora che il notaio è obbligato a effettuare una serie di controlli per accertarsi che la nascente società possa essere legittimamente costituita.


Non esistono dei tariffari notarili che è possibile utilizzare come riferimento per conoscere in anteprima il costo del notaio. Consigliamo pertanto di richiedere più preventivi notarili e, dunque, avvalersi della consulenza di più notai. Questa opzione permette, tra l'altro, di individuare con maggiore semplicità un notaio economico. Puoi richiedere gratuitamente e senza alcun impegno un preventivo anche sulla nostra piattaforma Prezzinotaio.it.


Occhio anche alle imposte. C'è da dire che per le start-up innovative, rispetto alle SRL ordinarie, sono previste maggiori agevolazioni. Gli unici costi da sostenere sono l'imposta di registro, per un importo pari a 200 euro, e la tassa di archivio notarile, per un importo pari a 27,50 euro.

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