logo

Notai in Italia

notai in italia



Notai in Italia: quanti sono, come diventare notaio e quanto guadagnano?


Il notaio è una figura essenziale nel sistema legale italiano. Scopri il numero di notai attivi in Italia, il processo per diventare notaio, i guadagni associati a questa professione e tanto altro ancora.


A cosa servono i notai?


I notai svolgono un ruolo fondamentale nel sistema legale e commerciale di molti paesi, tra cui l'Italia. La loro principale funzione è di garantire la sicurezza giuridica degli atti e dei contratti che stipulano, attribuendo loro pubblica fede. Questo significa che ciò che il notaio attesta nell'atto ha valore legale. In Italia i notai sono competenti in diverse aree giuridiche ed ambiti: da quello immobiliare all’ambito familiare, passando per quello societario.


Quanti sono i notai in Italia?


Il numero dei notai in Italia è attentamente regolato dal Ministero della Giustizia, che determina il fabbisogno in base all'esigenza di garantire un servizio pubblico efficiente su tutto il territorio nazionale, anche nelle aree più remote e disagiate. Questa programmazione tiene conto della necessità di avere un numero sufficiente di notai atti a coprire adeguatamente la domanda di servizi notarili.


In base all'ultimo aggiornamento del Ministero, in Italia oggi ci sono circa 5.000 notai. Di questi, poco più di 3.000 sono uomini e poco meno di 2.000 sono donne. Sempre tenendo conto delle indicazioni fornite dal Ministero, nel nostro paese deve essere garantita la presenza di almeno un notaio ogni 5.000 abitanti.


Cosa bisogna fare per diventare notai in Italia?


Il percorso per diventare notaio in Italia è strutturato in tre fasi principali:



Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, l’aspirante notaio deve completare un periodo di pratica di 18 mesi presso uno studio notarile. 6 dei 18 mesi di praticantato possono essere effettuati anche durante l’ultimo anno di università.


L'ultimo step prima di diventare notai è il superamento del concorso pubblico, bandito dal Ministero della Giustizia. I tentativi a tua disposizione sono 5, oltrepassati i quali non potrai più sostenere l’esame.


Una volta superato il concorso, il Ministero della Giustizia assegna ai vincitori una sede di lavoro in base alla graduatoria. Entro 3 mesi dalla nomina, il notaio ha l’obbligo di aprire un ufficio nella sede assegnata.


Dove possono lavorare i notai in Italia?


I notai in Italia sono liberi professionisti, non dipendenti dello Stato. Esercitano la loro attività presso studi privati, all’interno dei quali offrono i loro servizi legali al pubblico. Nonostante la natura privata del loro lavoro, i notai svolgono una funzione pubblica essenziale, poiché autenticano atti e documenti che automaticamente acquisiscono valore legale.


Quante ore lavorano i notai?


La quantità di ore lavorative per un notaio può variare notevolmente in base alla mole di lavoro e alle esigenze specifiche dello studio. In media, un notaio lavora circa 8 ore al giorno, dal lunedì al venerdì. Non si può escludere che, in periodi di maggiore attività o per la gestione di pratiche particolarmente complesse, i notai possano estendere il loro orario di lavoro. Del resto, operando come libero professionista, la figura del notaio non è tenuta a rispettare un numero minimo o massimo di ore lavorative su base settimanale, mensile o annuale.


Come vengono pagati i notai in Italia?


In Italia, i notai sono tenuti ad emettere fattura per le prestazioni offerte. Generalmente, il pagamento dei servizi notarili avviene il giorno di stipula dell’atto. Il metodo di pagamento più comune è il bonifico bancario, ma possono essere accettate anche altre forme di pagamento, previo accordo con il notaio.


Cosa sono gli onorari dei notai?


Gli onorari sono i compensi che i notai ricevono per le loro prestazioni. Essi comprendono il costo del servizio notarile (consulenza, preparazione, stipula e registrazione degli atti notarili). In passato, gli onorari venivano stabiliti in base a tariffe determinate dalla legge. Da alcuni anni, però, c’è stata l’abolizione dei tariffari. Di conseguenza, ogni notaio può scegliere liberamente il proprio onorario.


Poiché i notai agiscono come sostituti d’imposta, nei costi notarili presenti anche le tasse che il cittadino dovrà pagare per lo specifico atto notarile da stipulare. Si tratta, però, di una voce a parte rispetto all’onorario, in quanto le imposte verranno successivamente versate dal notaio all’Erario. Non essendoci un vero e proprio listino prezzi, è necessario richiedere vari preventivi notarili per avere un quadro più ampio rispetto ai costi di un pubblico ufficiale.


Chi controlla l’operato dei notai?


In Italia, l'operato dei notai è soggetto a rigidi controlli da parte dello Stato. È compito dello Stato accertare che i notai operino nel rispetto delle normative e delle procedure stabilite. A tale scopo:



Tali controlli mirano a garantire la trasparenza e l'affidabilità delle attività notarili, proteggendo i cittadini e le istituzioni da possibili pratiche illecite o scorrette.


Come funziona la cassa dei notai?


I notai sono tenuti a versare un contributo alla Cassa Nazionale del Notariato, associazione senza scopo di lucro e non commerciale, dotata di personalità giuridica di diritto privato. Il contributo da versare viene calcolato in base a una percentuale dei ricavi degli onorari che essi percepiscono per i servizi notarili resi. In aggiunta a ciò, è previsto un versamento annuale destinato a finanziare l'indennità di maternità per i notai e le loro famiglie.



Quanto guadagnano al mese i notai in Italia?


I notai in Italia hanno un guadagno medio annuo che si aggira intorno ai 100.000/120.000 euro. Su base mensile il guadagno è di circa 8.300 /10.000 euro.


Gli introiti dei notai possono variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui:



Quanti notai sono figli di notai?


È un falso mito da sfatare quello che vuole che molti notai siano figli di notai. Le statistiche mostrano che circa l'82% dei notai in Italia non ha legami di parentela diretti con altri notai. Questo dato smentisce la percezione comune e sottolinea che la professione notarile è aperta a tutti, a patto di completare il rigoroso percorso necessario per diventare notaio.