Il mutuo ipotecario è un finanziamento che prevede che l’istituto di credito erogante iscriva, a garanzia dell’operazione, un’ipoteca sul bene oggetto del prestito (l’immobile). Affinché possa essere concesso il mutuo, la banca dovrà compiere delle verifiche, indispensabili per accertarsi che il richiedente abbia le reali possibilità di far fronte al debito. Sotto questo aspetto, dunque, la capacità reddituale del richiedente o dei richiedenti gioca un ruolo fondamentale.
In genere, considerando che ogni famiglia mensilmente deve far fronte anche ad altre spese, la rata del mutuo non potrà andare oltre il 33% del reddito mensile del richiedente. La rata è, infatti, lo strumento attraverso il quale viene rimborsato il prestito. Essa può essere fissa oppure variabile. Nei mutui ipotecari, solitamente le rate rispettano il criterio di ammortamento alla francese. Ciò in quanto la rata che il richiedente pagherà si compone di:
Il piano di ammortamento alla francese prevede che, nei primi anni di rimborso del finanziamento, la quota interessi sarà più elevata. Progressivamente, cioè man mano che ci si avvicina alla fine del piano di rimborso, la quota interessi andrà a diminuire per lasciar posto alla quota capitale, la quale avrà una maggiore incidenza.
Una domanda che ci si pone spesso in tema di mutui ipotecari riguarda la quantità di denaro che può essere richiesta ai fini dell’accesso al prestito. L’iter prevede che possa essere richiesta una cifra pari all’80% del valore dell’immobile e che quest’ultimo debba essere stabilito sulla base di una perizia condotta da un perito super partes. Il richiedente dovrà, dunque, essere in grado di anticipare la quota restante, cioè il 20% del valore dell’immobile. A titolo d’esempio, su un immobile valutato 100.000 euro, la banca potrà concedere all’incirca 80.000 euro e il beneficiario sarà tenuto ad anticipare 20.000 euro.
L’effettivo costo del mutuo dipenderà da un’ampia gamma di fattori. Uno dei più importanti è, senza dubbio, la scelta del tasso d’interesse vigente nel momento in cui si avvia la pratica. Si tratta di una decisione difficile, anche in virtù del fatto che il mutuo è un finanziamento che può avere una durata fino a 30 anni.
Il tasso fisso mette al riparo il beneficiario dal rischio di un’impennata dei tassi. Optando per questa soluzione, ci si assicura la possibilità di pagare ogni mese una rata costante fino alla fine del piano di rimborso. Col tasso variabile, cioè legato alle oscillazioni di un apposito indice, la rata mensile sarà variabile e, a seconda dell’andamento dei mercati, potrà essere più bassa ma anche più elevata.
In Italia la stragrande maggioranza dei cittadini sceglie il tasso fisso. Ciò è probabilmente legato anche ad un’altra motivazione. La legge consente ai mutuatari, in qualsiasi momento, di surrogare il mutuo cioè di trasferire il finanziamento presso un’altra banca che offre condizioni migliori. Un tasso d’interesse più vantaggioso è una delle ragioni che, spesso, spinge i mutuatari a richiedere la surroga e, al tempo stesso, di preferire il tasso fisso a quello variabile.
Il mutuo, però, si compone anche di altre spese, in particolare spese di istruttoria e spese di perizia. Si tratta di costi che dipendono da ogni singola banca e che, pur non incidendo in maniera molto significativa sul costo complessivo dell’operazione, è necessario comunque considerare.
Indipendentemente dal fatto che un immobile possa essere acquistato o meno con il mutuo, qualsiasi compravendita immobiliare in Italia va perfezionata alla presenza di un notaio. Quest’ultimo avrà il compito di effettuare una serie di controlli, indispensabili per garantire che l’operazione possa essere conclusa senza alcuna criticità. Inoltre, il notaio è il soggetto preposto al calcolo delle tasse, cioè alle imposte che il cittadino dovrà versare sull’immobile che sta acquistando e che potrebbero variare in base a diversi fattori, tra cui:
Questo vuol dire che, all’atto del pagamento del notaio, chi acquista l’immobile sarà tenuto a versare al pubblico ufficiale sia le tasse che l’onorario, cioè il compenso che quest’ultimo richiede per l’attività di consulenza svolta.
Il costo della parcella notarile potrebbe certamente essere influenzato anche dalla presenza del mutuo. Infatti, nel caso in cui la compravendita immobiliare avvenga attraverso il ricorso ad un finanziamento bancario, il notaio dovrà svolgere ulteriori controlli prima di poter procedere al rogito notarile.
La presenza del notaio è considerata molto importante anche per gli istituti di credito. All’inizio di questo articolo abbiamo descritto le caratteristiche del mutuo ipotecario e dell’ipoteca, cioè della garanzia che viene iscritta sull’immobile. Si tratta di una garanzia pubblica in quanto viene iscritta presso i registri immobiliari.
In virtù del fatto che l’immobile viene compravenduto alla presenza del notaio, la banca avrà maggiore potere decisionale in caso di inadempienze da parte del mutuatario. Poniamo il caso che il mutuatario non riesca più a far fronte al pagamento delle varie rate mensili del mutuo. L’istituto di credito potrà direttamente dar vita alla procedura di esecuzione forzata, senza che sia necessaria l’autorizzazione o un provvedimento di un giudice.
Da questo punto di vista, dunque, l’intervento del notaio si rivela prezioso per gli stessi istituti di credito. È il notaio la figura che avrà il compito di preparare una relazione da inviare all’istituto di credito erogante e che certifica che l’immobile sia ipotecabile, cioè che sullo stesso non gravino altre formalità pregiudizievoli.
Inoltre, all’interno del rogito notarile, il notaio indicherà anche alcune informazioni legate al mutuo, in particolare il nome della banca che ha concesso il finanziamento ma non solo. Nell’atto notarile va specificato come avviene il pagamento dell’immobile da parte dell’acquirente.
In genere, i pagamenti sono vari perché, come specificato poc’anzi, le banche non tendono a concedere mutui al 100%. Di conseguenza, nell’atto notarile ci sarà un riferimento alla cifra che la banca ha versato sul conto corrente del venditore e che, poi, l’acquirente dovrà rimborsare all’istituto di credito tramite le varie rate mensili.
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