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Acquisto di un villino: il ruolo del notaio

Acquistare un villino è spesso un sogno che si realizza per molte persone. Queste affascinanti proprietà, caratterizzate da eleganza, spaziosità e atmosfera accogliente, rappresentano un rifugio ideale per chi cerca comfort e tranquillità. 


L'acquisto di un edificio di questa portata, però, comporta una serie di complessità legali e burocratiche che richiedono attenzione e competenza. In questo contesto, il ruolo del notaio diventa cruciale. Il notaio non è semplicemente un testimone formale della transazione, ma un professionista qualificato che garantisce la legalità e la sicurezza dell'intero processo di compravendita. 


Affidarsi a notai competenti ed esperti è fondamentale per garantire che l'acquisto del villino avvenga nel rispetto delle leggi vigenti e senza rischi o problematiche che possano compromettere la validità dell’operazione.


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Che cos’è un villino?


Un villino è un tipo di edificio residenziale che possiede caratteristiche distintive, sia nell'aspetto esteriore che nell'architettura interna. Queste case sono solitamente più piccole rispetto ad altri tipi di abitazioni. La struttura di un villino può essere suddivisa in più unità immobiliari, ognuna con la propria entrata e spazi privati. Gli elementi architettonici e le rifiniture di un villino sono pensati per garantire comfort e praticità. In genere, i villini dispongono di aree esterne, come giardini o cortili. In sintesi, un villino è un'abitazione affascinante e accogliente, ideale per chi cerca un ambiente familiare e intimo, con una forte attenzione ai dettagli architettonici e al comfort abitativo.


Ci sono agevolazioni fiscali sull’acquisto di un villino?


Affinché vi siano delle agevolazioni fiscali di cui poter usufruire, è necessario che vengano rispettati alcuni requisiti che riguardano sia l’acquirente sia l’immobile oggetto di interesse. Per quanto riguarda l’acquirente, le agevolazioni spettano principalmente in caso di acquisto di prima abitazione. La normativa italiana, infatti, riconosce spese fiscali più basse se l’edificio a cui si è interessati sarà adibito ad abitazione principale.


Vi è, però, anche un’altra questione importante di cui tener conto. Bisogna, infatti, sapere che gli edifici presenti sul suolo italiano vengono classificati in base ad un criterio molto netto e preciso, vale a dire la categoria catastale. Non tutti gli edifici hanno, infatti, caratteristiche identiche. Grazie alle categorie catastali è, ad esempio, possibile marcare le differenze tra una villa e un’unità immobiliare facente parte di un condominio.


Si tratta di un aspetto che finisce per incidere molto anche sulle agevolazioni fiscali legate all’acquisto dell’immobile. Infatti, lo Stato italiano tende a non riconoscere alcun vantaggio fiscale, anche in caso di prima casa, a quelle abitazioni che rientrano negli edifici di lusso. Ecco perché diventa fondamentale conoscere la categoria catastale del villino, così da poter comprendere l’aliquota fiscale che verrà applicata dal notaio ai fini del versamento delle imposte.


In ogni caso, i villini rientrano nella categoria catastale A7. Lo dice espressamente l’Agenzia delle Entrate la quale precisa che questi edifici sono ammessi ai benefici fiscali della prima casa, insieme alle abitazioni A2, A3, A4, A5, A6 e A11. Non possono usufruire delle agevolazioni fiscali le compravendite relative ad immobili appartenenti alle seguenti categorie catastali:

  • A1 (abitazioni signorili);
  • A8 (ville);
  • A9 (castelli o palazzi dall’elevato valore storico e artistico).


Cosa cambia se il villino è una seconda casa?


La questione relativa alle tasse varia nel caso in cui l’acquisto abbia per oggetto una seconda casa. In tali circostanze, lo Stato non prevede alcuna agevolazione e, dunque, la tassazione tenderà ad essere senza dubbio più elevata e meno vantaggiosa.


In ogni caso, non è così raro trovarsi al cospetto di persone che siano intenzionate o che già dispongano di più di una casa. Sembra, infatti, che circa il 15% degli italiani abbia una seconda casa. Le ragioni per le quali si effettua l’acquisto di un’altra abitazione possono essere tante:

  • Investimento immobiliare;
  • Acquisto di un immobile da adibire a casa vacanze;
  • Acquisto per un futuro utilizzo da parte di un figlio.

Per lo Stato italiano, un contribuente che può permettersi l’acquisto di un ulteriore immobile oltre al primo è un soggetto tendenzialmente benestante e, pertanto, non meritevole di ulteriori agevolazioni di carattere fiscale. Anche il notaio, ovviamente, in sede di stipula dell’atto notarile, sarà obbligato a tener conto del fatto che l’acquirente sia già proprietario di almeno un altro edificio.

Quanto costa il notaio per la compravendita di un villino?


Il costo del notaio per la compravendita del villino può variare in base a diversi fattori. Innanzitutto, bisognerà comprendere in che modo il notaio calcolerà il proprio compenso per i servizi da esso offerti. Poiché già da più di un decennio non esistono più i tariffari notarili, molti notai hanno intrapreso l’abitudine di calcolare l’onorario applicando una percentuale al prezzo della compravendita. In maniera molto banale e semplicistica, questo vuol dire che il costo del notaio potrebbe crescere esponenzialmente all’aumentare del valore economico dell’immobile che stai acquistando.


L’abolizione dei tariffari ha, per certi versi, contribuito a rendere più libera e meno soggetta a vincoli la professione notarile. Ciò si traduce in diversi vantaggi anche per il consumatore, il quale potrà rivolgersi a diversi professionisti così da poter confrontare i vari preventivi prima di scegliere quello considerato più conveniente.


C’è, poi, il discorso relativo alle imposte che è da considerare una componente di costo fissa, nel senso che non cambierà in base al notaio che sceglierai. I notai, infatti, agiscono da sostituti d’imposta, poiché riscuotono a nome e per conto dello Stato le imposte relative alle operazioni immobiliari.


Il calcolo delle tasse dipende da diversi fattori. Se stai acquistando il villino da un privato e l’immobile è una prima casa dovrai pagare il 2%, a titolo di imposta di registro, sul valore catastale dell’edificio. L’aliquota sale al 9% se si tratta di una seconda casa. C’è poi una spesa fissa di 100 euro che va considerata e che riguarda le imposte ipotecaria e catastale, ognuna delle quali ha un costo di 50 euro.


Se l’acquisto viene effettuato da una ditta di costruzione soggetta ad IVA, dovrai pagare l’imposta sul valore aggiunto al 4% sulla prima casa e al 10% nel caso in cui non vi siano le agevolazioni fiscali sulla prima abitazione, oltre a 600 euro per le imposte di registro, catastale e ipotecaria, ognuna delle quali ha un costo di 200 euro.