In Italia quella della pianificazione successoria non è una pratica ancora molto diffusa. Si tratta, in realtà, di uno strumento molto importante, attraverso il quale è possibile trasferire il proprio patrimonio alle generazioni successive in maniera consapevole. Pianificare la propria successione, in sostanza, vuol dire assicurarsi che i sacrifici compiuti nel corso della propria vita e i risparmi accumulati vengano affidati ai propri cari. In questo modo, è più facile evitare sul nascere possibili liti sull'eredità che potrebbero rivelarsi non solo costose ma anche molto lunghe.
Attraverso un'oculata pianificazione successoria è possibile, in tal senso, risparmiare anche sui costi che gli eredi inevitabilmente troveranno ad affrontarsi a seguito dell'apertura della successione. Il nostro ordinamento prevede diversi strumenti attraverso i quali è possibile pianificare in maniera adeguata la propria successione. Tra questi è necessario citare innanzitutto il testamento ma ve ne sono molti altri, come ad esempio:
Può sembrare banale ma è doveroso specificare che l'efficacia di questi strumenti varia a seconda dei casi o meglio in base alla tipologia e all'ammontare complessivo del patrimonio. Se, ad esempio, tra i beni patrimoniali risultano essere presenti non soltanto immobili o oggetti di valore ma anche realtà imprenditoriali allora strumenti come trust, vincoli di destinazione e patti di famiglia potrebbero senz'altro rivelarsi molto utili.
Per una buona pianificazione successoria conviene, in genere, farsi assistere da un notaio, anche in considerazione del fatto che, qualora si decidesse di fare testamento, bisognerà comunque garantire un'equa suddivisione dei beni tra i vari eredi, in linea con quanto previsto dalle normative vigenti in materia. Ciò può, infatti, ridurre i rischi legati ad un'eventuale impugnazione del testamento da parte di coloro che ritengono di essere stati lesi dei propri diritti rispetto alla cosiddetta quota di legittima, cioè alla quota minima di eredità che, indipendentemente dalle volontà del defunto, spetta agli eredi.
La successione può essere sia legittima che testamentaria. Quando un soggetto non lascia alcun testamento si parla di successione legittima. Se, invece, alla morte del defunto, risulta essere presente un testamento allora la successione è testamentaria. Il testamento è lo strumento che consente di raccogliere, all'interno di un documento, le volontà del testatore sulle modalità di trasferimento e distribuzione dei suoi beni.
Esistono diverse tipologie di testamenti, come ad esempio il testamento pubblico. Trattasi in questo caso di un atto che deve essere redatto da un pubblico ufficiale e, dunque, da un notaio, alla presenza, oltre che del testatore, di due testimoni. Non c'è modo di distruggere o modificare il contenuto di un testamento pubblico. Di contro, bisogna considerare i costi notarili. L'onorario del notaio potrebbe variare anche in base al valore del patrimonio del testatore. Per maggiori informazioni sulle spese notarili per un testamento puoi chiedere un preventivo su Prezzinotaio.
Esiste anche il testamento olografo, cioè quel testamento che è lo stesso testatore a scrivere e firmare, apponendovi la data. Questa tipologia di testamento è esente da costi, in quanto non è indispensabile la presenza del notaio né tantomeno dei testimoni. Chiaramente, non essendo stipulato dinanzi ad un notaio, potrebbe essere più facilmente alterato o distrutto.
Doveroso un accenno al cosiddetto testamento segreto. Ci riferiamo, in questo caso, ad una tipologia di testamento che il testatore può scrivere e poi consegnare al notaio in una busta chiusa. Il vantaggio è l'impossibilità di alterarne o distruggere il contenuto, visto che sarà il notaio a custodire il testamento. Chiaramente, sebbene il notaio non debba redigere un atto pubblico, questa operazione prevede comunque dei costi.
Infine, va menzionato il testamento speciale, cioè un testamento che viene redatto in situazioni di emergenza o straordinarie, tali da rendere impossibile l'accesso alle tipologie di testamento poc'anzi descritte.
Al di là della tipologia di testamento, utilizzare questo strumento consente di evitare che sia la legge a distribuire agli eredi i propri beni nonché di tutelare il proprio patrimonio e gli eredi, sempre nel rispetto della normativa in materia di eredità.
La donazione è uno strumento di pianificazione successoria che il donante può utilizzare quando è ancora in vita per trasferire a titolo gratuito un bene. Le donazioni rappresentano, in tal senso, degli atti di generosità, attraverso i quali il donante è disposto ad impoverire se stesso per arricchire il donatario. Quando il bene donato è di considerevole valore è necessario un vero e proprio atto di donazione, sottoscritto dalle parti alla presenza di un notaio e di due testimoni. Anche in questo caso, però, bisogna prestare attenzione a non intaccare le quote di legittima degli eredi altrimenti si rischia, nei dieci anni successivi alla morte del donante, la revoca della donazione, la quale potrebbe addirittura comportare la restituzione del bene che è stato donato.
In termini di tasse, anche per le donazioni, così come per le successioni, è necessario fare i conti con l'imposta di donazione. Le aliquote e le franchigie sono le stesse che si applicano per le successioni, con l'obiettivo di agevolare l'accesso al patrimonio dei familiari più vicini al defunto (coniuge e figli). In ogni caso, attraverso la donazione, è possibile impedire l'incremento dell'asse ereditario e, dunque, anche le tasse da pagare sui beni ricevuti in eredità.
Nell'ultimo decennio, c'è stato un importante ricorso alle polizze assicurative nell'ambito degli strumenti di pianificazione successoria. Ciò soprattutto per ragioni di risparmio sulle tasse di successione. In primo luogo, è utile sapere che colui che stipula un contratto di assicurazione ha la possibilità di nominare un beneficiario. In questo modo, tale strumento finisce per assumere funzione testamentaria. A ciò si aggiunge il vantaggio che le assicurazioni sono esenti dall'imposta di successione.
Un altro strumento molto utile sul fronte della pianificazione successoria è il fondo patrimoniale, all'interno del quale è possibile inserire vari beni (appartamenti, titoli obbligazionari etc.) che servono esclusivamente per il sostentamento della famiglia. Si tratta, dunque, di beni sottoposti ad una sorta di vincolo, nel senso che gli eredi non potranno disporre degli stessi in maniera differente rispetto a quanto stabilito dal fondo. A questo punto potrebbe venire spontaneo chiedersi il perché della necessità di vincolare questi beni? La risposta è semplice. Tramite un fondo patrimoniale, è possibile proteggere tali beni da eventuali creditori.
Il trust è uno strumento molto utilizzato all'estero, soprattutto nei paesi in cui vige l'ordinamento giuridico del Common Law. Anch'esso rappresenta uno strumento di protezione del patrimonio. Prevede l'affidamento dello stesso ad un soggetto che prende il nome di trustee e che ha il compito di gestire i beni facenti parte del trust nell'interesse dei beneficiari, nel rispetto di quanto stabilito nell'atto istitutivo del Trust.
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