L'imposta di donazione è la principale tassa da pagare quando si dona un bene di considerevole valore, tale da impoverire il donante e arricchire il donatario. Potrebbero esserci anche altre tasse da pagare, a seconda del bene che viene donato. Ad esempio, in caso di donazione di immobili, è necessario pagare anche l'imposta ipotecaria, l'imposta di bollo, l'imposta di registro e l'imposta catastale. Alcune di queste imposte sono fisse, altre possono variare a seconda che l'immobile donato coincida con la prima o con la seconda casa del donatario.
In questo articolo ci concentreremo principalmente sull'imposta di donazione, cercando di comprendere in che modo vengono calcolate. Lo Stato ha, infatti, stabilito un'imposta di donazione più bassa in caso di donazioni che avvengono all'interno della ristretta cerchia familiare del donante e imposte più elevate via via che ci si allontana dal nucleo familiare principale.
La donazione tra padre e figlio rientra nelle donazioni destinate a coniugi, figli e nipoti. È necessario precisare sin da subito che lo Stato ha stabilito una franchigia soprattutto per le donazioni che avvengono in ambito familiare. Per le donazioni a coniugi, figli e nipoti l'imposta di donazione è pari al 4% del valore del bene che è stato donato. Questa tassa, però, si paga esclusivamente nel caso in cui il bene donato abbia un valore superiore a 1 milione di euro.
Per giunta, anche nel caso in cui il bene donato abbia un valore superiore alla franchigia, le tasse si pagherebbero non sul valore complessivo del bene ma soltanto sulla parte che eccede la franchigia. Per fare un esempio, qualora un genitore decida di donare ad un figlio un bene del valore di 1,3 milioni di euro, l'imposta di donazione del 4% andrebbe pagata solo su 300.000 euro (in questo caso sarebbe pari a 12.000 euro).
Il donante potrebbe decidere di regalare un bene di valore anche ad un fratello oppure ad una sorella. In tal caso, bisogna mettere in preventivo che l'aliquota passa al 6% mentre la franchigia si abbassa a 100.000 euro.
Desideri effettuare una donazione a vantaggio di un parente fino al quarto grado, affine in linea retta, o fino al terzo grado, affine in linea collaterale? Anche in questo caso c'è un'aliquota del 6% ma non è prevista una franchigia. Questo significa che, indipendentemente dal valore del bene donato, bisognerà comunque farsi carico dei costi dell'imposta di donazione.
Abbiamo visto come lo Stato abbia voluto privilegiare, dal punto di vista delle imposte, le donazioni effettuate in ambito familiare. L'idea, infatti, è che in contesti differenti dall'ambito familiare si potrebbe procedere con una normale compravendita. Eppure, non si può escludere a priori la possibilità di donare un bene anche a qualcuno che non faccia parte della cerchia familiare. In questo caso, l'aliquota è dell'8% ed è confermata, come nella fattispecie precedente, l'assenza di franchigia.
La normativa italiana, in materia di imposte sulla donazione, ha previsto una sorta di agevolazione anche nel caso in cui il destinatario della donazione sia un soggetto portatore di handicap. Nello specifico, è prevista una franchigia di 1,5 milioni di euro. Di conseguenza, l'imposta di donazione verrebbe pagata solo per la parte che eccede questa soglia, indipendentemente dalla presenza o meno di un legame di parentela tra donante e donatario.
Non c'è un obbligo specifico rispetto a chi dovrà pagare l'imposta sulle donazioni. La prassi vuole che sia il donatario a farsene carico, in considerazione del fatto che quest'ultimo ha già ricevuto a titolo gratuito un bene di non modico valore. L'addebito delle tasse al donante rischierebbe di rendere l'intera operazione eccessivamente onerosa per chi decide di effettuare un atto di generosità. Chiaramente, le parti potranno accordarsi anche in privato rispetto al pagamento delle tasse e dell'imposta di donazione.
Le tasse sulla donazione si pagano in sede di atto di donazione dal notaio. Bisognerà, dunque, innanzitutto contattare uno o più notai e richiedere un preventivo notarile. Nel corso della consulenza, il notaio provvederà a calcolare le tasse che andranno pagate sulla donazione. Chiaramente, bisognerà tenere conto, nel calcolo dei costi di una donazione, anche dell'onorario del notaio.
In sostanza, nel momento in cui ci si recherà dal notaio, verrà pagata la parcella del professionista ma anche le tasse sulla donazione nonché eventuali ed ulteriori tasse legate al bene donato. Ciò in quanto il notaio funge da sostituto d'imposta. I notai, infatti, hanno ricevuto apposito incarico dallo Stato italiano per riscuotere le imposte dai cittadini. Sarà, poi, compito dei notai stessi provvedere al pagamento delle tasse.
Per fare una donazione senza pagare l'imposta di donazione ci sono varie possibilità. In primis, come abbiamo visto, bisogna dare un'occhiata alle franchigie, rapportandole al valore del bene donato e al grado di parentela che sussiste tra donante e donatario. Se il valore del bene è al di sotto della franchigia, l'imposta di donazione non si paga.
C'è anche un altro modo per non pagare le tasse su una donazione. In particolare, non è necessario pagare l'imposta di donazione né tantomeno fare un atto di donazione se i beni donati sono di modico valore. Non c'è un criterio specifico per stabilire quando un bene è di modico valore e quando non lo è. In realtà, si procede a rapportare il valore del bene alla situazione economica del donante e del donatario.
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